martedì 27 aprile 2010

Progressi primaverili

Un lungo periodo senza aggiornamenti, ma non per questo meno denso in quanto ad avanzamento lavori. Negli ultimi tre mesi sono stato lontano da Milano per lavoro e il tempo a disposizione per la barca si è ridotto drasticamente, nonostante tutto sono riuscito ad andare in cantiere almeno un giorno nei fine settimana e così facendo i progressi non sono mancati…

-Stuccature-

Dopo una serie di disastrosi tentativi con lo stucco (a volte liquidissimo altre volte talmente secco da fare le bolle d’aria) ho finalmente terminato le cordonature sulle paratie e sulla chiglia e, cosa ancor più importante, ora ho finalmente preso la mano con le quantità da miscelare per ottenere la giusta consistenza; una via di mezzo tra il Pongo e la Nutella.

La lavorazione per la chiglia è un filo differente dalle paratie in quanto nel progetto viene imposto di “armare” lo stucco con la fibra di vetro. A dir la verità ero tentato di usarla anche sulle cordonature delle paratie, per dare ancora più resistenza e flessibilità a tutto l’insieme, ma avendo già poco tempo a disposizione mi sono risparmiato questa raffinatezza… (Difficile inoltre valutare il guadagno in termini di “resistenza”).

Finite così le stuccature sul primo scafo mi sono accorto che si perdeva molto tempo in due fasi della preparazione:

- Scartavetrare A MANO negli angoli prima di stuccare

- Miscelare lo stucco in piccole dosi

Per quanto riguarda il primo aspetto l’ho risolto acquistando una meravigliosa levigatrice Mouse, che è praticamente la salvezza dello scartavetratore…mai più senza!

Per il secondo problema ho finalmente capito che di stucco non se ne ha mai abbastanza, così ho comprato “qualche chilo” di polveri inerti per non rimanere a secco e in più quando lo preparo uso come recipiente un secchio robusto e rigido! Il recipiente dev’essere rigido perché a mano a mano che la resina viene miscelata con le polveri diventa veramente difficile mescolarla e se il contenitore non è solido si romperà durante la preparazione… (all’inizio lo preparavo nelle vaschette di alluminio… pessime!)

- Coperta –

Sfruttando un giorno di ferie ho fatto un salto dal mio caro pusher di compensati marini e, colta l’occasione al volo ho comprato tutti fogli che mi mancavano per realizzare il progetto: 5 magnifici fogli di okoumé marino omologato RINA. Ma perché omologato RINA? costa di più e la misura dei fogli è unica… Lo so, si trova quello di importazione ad un prezzo minore e anche nella misura più piccola, ma che volete, alcune parti le ho fatte con quello di importazione e la differenza (almeno a vista) si nota, eccome! Gli strati di compensato all’interno di quello di importazione non sono netti e continui come nel RINA e in più la venatura dal legno è differente, ci sono più nodi e ha una flessibilità maggiore… Magari non conta niente, ma la differenza di prezzo non è poi così devastante!

Presi i fogli ho iniziato a tracciare e stavolta, senza farmi prendere dalla fretta di disegnare e tagliare senza troppa precisione, ho almeno riportato i piani su Autocad (anche per ottimizzare la disposizione dei pezzi) in modo da avere le coordinate precise di tutti i punti. E così in un paio di giorni di lavoro ho tutti i pezzi della coperta belli e pronti per essere montati (li ho tagliati con mezzo centimetro di avanzo, al massimo poi lavorerò di pialla!)