mercoledì 30 maggio 2012

Un fine settimana in Sardegna / 4 di... tanti!

Maggio in sardegna.
La primavera è arrivata nell'arcipelago, sulle spiagge fioriscono i fichi degli ottentotti e le giornate sono lunghe, ma arrivano ancora colpi di coda dell'inverno, con temperature sotto la media e piovaschi qua e là a disturbare i naviganti delle bocche di Bonifacio!

Siamo in quattro questa volta e il soggiorno sarà un po' più lungo di un fine settimana, da giovedì a domenica.
l'azzurro di cala Coticcio

Il tiki è al suo posto, tambucci compresi. Ne prendiamo possesso giovedì sera e diamo ancora nella baia. Non mi va di stare al pontile per la notte; è previsto un salto di vento da ponente a levante e finiremmo per essere sbattuti contro il pontile durante la notte. Molto meglio galleggiare in tranquillità in mezzo alla baia.

la caletta è tutta per noi

Al nostro risveglio soffia un bel levante sopra i 15 nodi in un cielo nuvoloso; le ochette incominciano a formarsi intorno a noi. L'equipaggio è completamente digiuno di navigazione a vela, per cui gli risparmio una fredda e lunga bolina per una veloce smotorata fino a punta rossa, Caprera.

relax in spiaggia

Issiamo randa piena e fiocco tra Pecora e Caprera e facciamo rotta per cala Coticcio con vento praticamente al traverso. Piacevole sorpresa scoprire come fuori stagione vengano rimosse le boe che impediscono l'accesso alle baie. L'azzurro della caletta è pieno e perfetto. Nessuna altra barca oltre noi. 

cala Napoletana

Posti come questo, seppur deserti e selvaggi, regalano un senso di appagamento particolare, è come se andassero ad alimentare un desiderio segreto e sconosciuto di bellezza. Come mai alcuni paesaggi evochino queste sensazioni e altri siano muti è per me un mistero. Forse è la purezza dell'azzurro del mare, il rosso dei graniti o le forme modellate dal vento, forse è la fragranza della macchia o il pensiero di quante navi e uomini hanno incrociato quelle acque, ognuno con le proprie storie e turbamenti. So solo che accade raramente e per lo più in Mediterraneo piuttosto che altrove.

Spargi: cala Corsara

Itaca ormeggiata

Riprendiamo la navigazione al lasco e doppiamo la punta Nord di Caprera per arrivare a cala Napoletana, ben riparata dai venti di levante. Purtroppo non ne conserveremo un bel ricordo, zanzare insistenti, rifiuti portati dalle mareggiate e un cielo piuttosto grigio rovineranno un po' il nostro pernottamento.

nonostante il sole, il vento è fresco

Il giorno seguente saremmo dovuti andare a porto della Madonna, ma qualcuno non è al massimo della forma, così preferiamo tagliare il programma e facciamo vela su Spargi di modo da avere più tempo a disposizione per riposare.

il tafone è un angolo cottura ideale

 Cala Corsara: il tiki si posa nel seno di una delle calette. Scendo a dare ancora a terra e l'acqua mi arriva alle ginocchia. Anche qui, siamo soli! Il tempo scorre lieto in una delle più belle spiagge dell'arcipelago. Ci godiamo il sole, cerchiamo riparo dal vento nei tafoni e cuciniamo una gran frittata! Tra l'altro abbiamo fatto bene a puntare subito a Spargi; verso l'ora di pranzo il vento rinforza decisamente ed è oltre i 20 nodi a giudicare dalla schiuma che si forma sulle onde nel canale.

al riparo

Dovremmo passare la notte qui, ma le previsioni del tempo danno pioggia certa per la giornata seguente. Il che vorrebbe dire timonare a motore fino all'ancoraggio del tiki sotto la pioggia, mentre gli altri dovrebbero stare chiusi negli scafi oppure fuori a prender freddo. Un pessimo programma di giornata. Così disfiamo in fretta la tenda e tutto quanto avevamo preparato per la notte per salpare l'ancora e partire per l'ancoraggio al tramonto. Sarà comunque una navigazione a motore perché avremo il vento in faccia, ma l'intensità non è quella che c'era a mezzogiorno e non ci sarà pioggia.


Meno male che lo abbiamo fatto, abbiamo guadagnato tutta la giornata seguente, tempo per sistemare la barca con calma, e possiamo dormire tranquilli attraccati al pontile!

La pioggia arriva puntuale ed è un peccato salutare così il tiki. Spero di tornare durante l'estate!


lunedì 28 maggio 2012

Un fine settimana in Sardegna / 3 di... tanti!

Incursione invernale questa volta, la più fredda di tutte. Non per il meteo che ci ha regalato un bel sole, ma per la temperatura dell'acqua, gelida, anche con la muta da 5 mm.

Porto della Madonna con Budelli sullo sfondo

L'amico Aureliano è compagno di equipaggio questa volta. Arriviamo in una Palau deserta e fredda e andiamo a vedere come sta il tiki... i tappi si sono mossi e probabilmente è piovuto dentro, ma poco male, con tutto il maltempo che ha fatto in questi mesi poteva andare peggio!

in cima a Paduleddi

Sistemata la barca il giorno dopo facciamo vela per Maddalena; devo riempire i serbatoi di carburante e trovare l'attacco per il motore, oltre a fare cambusa!

il bello del tiki è che si ancora in pochi cm d'acqua

Da qui si fa vela per Porto della Madonna, tira un bel levante e siamo lì in poco tempo. Le giornate sono ancora troppo corte, facciamo un bagno, esploriamo l'isolotto dove abbiamo dato ancora ed è subito tempo di prepararsi per le cena e la notte. Fa freddo, ma godiamo di un magnifico tramonto e l'ancoraggio è completamente deserto.

tramonto su Budelli

La mattina seguente di buon ora ci spostiamo in una caletta microscopica di Spargi. Sembra fatta apposta per il tiki e per l'amaca. Spunta il sole tra le nuvole e ci godiamo il silenzio dell'arcipelago brindando con Ichnusa.

 

Bisogna tornare ora, la prossima volta verrò a maggio, quasi estate nell'arcipelago...

Qui sotto un video di prova che ho fatto con la telecamera subacquea, non mostra niente di interessante, se non il silenzio che c'era nell'arcipelago sopra e sotto il livello del mare!