martedì 28 maggio 2013

il punto di vista della fornaia


E la fornaia disse:
“Qui abbiamo solo scogli, mare e vento”

Quando il maestrale spazza le bocche non è prudente spingere il tiki fuori dal suo ormeggio.
Ce ne stiamo a metà strada, né a terra né in mare. la prima notte siamo a bordo, ma saldamente ormeggiati alla banchina.

Le raffiche sventagliano la tenda in pozzetto nella notte, ma all’interno dello scafo, nel calduccio del sacco a pelo, io e il capitano ci addormentiamo con il sonno dei bambini. fuori la maestralata.
Al mattino il resto della ciurma non sembra aver passato una notte altrettanto tranquilla in tenda. ma il sole è così splendente, il paesaggio così ampio e nitido che alla notte passata non ci si pensa più.


Zaino & pinne in spalla, andiamo all’esplorazione di Caprera. La macchia in fiore è meravigliosa. Profumo, colore e vento ci avvolgono mentre camminiamo. Cisti e finocchio, lavanda e mirto. Passeggiamo in un giardino profumato mentre un gruppo di mufloni silenziosi ci controlla da lontano.


Arriviamo a cala Coticcio e ci spolpiamo il pollastro della rosticceria, le melanzane ripiene, le polpettine… compiamo riti pagani di ringraziamento al mare e al granito, tuffandoci nel blu e scalando la scogliera, ma non riusciamo a ingraziarci il vento. Raffiche prepotenti scendono dal Teialone polverizzando l’acqua, tuttavia l’animo dell’equipaggio è sereno e scatta il pisolino della soddisfazione.


Non si può dormire qui, troppo vento. In marcia verso cala Brigantina allora. Arrivati al fortino, il maestrale è così forte da scuotere la macchina con noi dentro, ma la caletta è la sotto e dovrebbe essere ben riparata.
Il posto è ideale e, come una tribù di indiani, ci prepariamo alla notte. Chi fa legna, chi prepara la tenda, chi l’aperitivo, chi sbevazza vino.


Al tramonto siamo attorno alla cena e la caletta è immobile; le raffiche ci scavalcano silenziose pettinando il mare senza far chiasso.
Quattro indiani si infilano in tenda a ronfare della grossa. Durante la notte cinghiali topi e serpenti hanno stretto d’assedio l’accampamento fiutando i resti del banchetto, ma le russate colossali li hanno tenuti a distanza.
il giorno dopo il vento soffia ancora deciso, è un buon giorno per surfare. a porto pollo dunque, a planare a più non posso e provare questa strambata che non vuole proprio entrare.


son tre giorni che il maestrale carica il mare, andiamo a vedere lo spettacolo delle onde immense sbattere contro il granito a capo testa...baaaaam!!!! schiuma, spruzzi e graniti modellati in tutte le forme.

la fornaia ha ragione: qui c'è solo mare, vento e scogli.

Immagini gentilmente messe a disposizione dalla ciurma