Diario di mare e di vela. La costruzione di un Tiki 21, le navigazioni di un Sangria, il windsurf e l'apnea.
sabato 18 dicembre 2010
Manodopera Colombiana (la carpintera)
domenica 21 novembre 2010
ciù is megl' che uan
domenica 14 novembre 2010
Quanto costa una barca???
domenica 31 ottobre 2010
domenica 3 ottobre 2010
mercoledì 22 settembre 2010
Tiki come funghi
giovedì 19 agosto 2010
Itaca
venerdì 9 luglio 2010
Colore!
Ma il cantiere va avanti, almeno da un punto di vista concettuale!
Anche se ancor presto per darsi alla vernice, sto iniziando a pensare a come dovrebbe apparire il Tiki nella sua veste definitiva.
Ho buttato giù un paio di combinazioni di colori, così, tanto per vedere l’effetto che facevano. (bella tamarra la foto di sfondo eh? Mancano solo le palme!)
Dagli schizzi non si vede la coperta, ma quella sarà sicuramente bianca, su questo non ho dubbi.
Per le vele non so… Il set amaranto mi attira molto, ma anche le vele bianche con la linea colorata non sembrano niente male.
Lo scafo penso sarà blu/azzurro, sul rosso sono ancora in dubbio, ma sicuramente non lo farò giallo!!!
(verde? No…porta male) Suggerimenti ???
mercoledì 30 giugno 2010
Strumenti indispensabili
Mi ricordo di aver letto su un libro di Paolo Lodigiani come uno degli strumenti fondamentali alla buona riuscita della costruzione di una barca sia una sedia da mettere in cantiere.
La sedia dell’autocostruttore; ed è vero, è fondamentale.
Io la vedo in questa maniera: ci sono tre protagonisti, il progettista, l’autocostruttore e
Il progettista ha in mente un’idea di barca e la traduce su carta, produce piani dettagliati e adeguate istruzioni di montaggio. L’autocostruttore ha in mano il progetto e lo deve realizzare.
Nelle istruzioni però si parla della barca ideale, quella che ha in mente il progettista, non della barca vera e propria che di lì a poco inizierà a crescere e che non sarà mai identica all’idea originaria. Ed è qui che entra per la prima volta in gioco la sedia!
Tramite lunghe e proficue pause di riflessione tra una lavorazione e l’altra il costruttore (seduto!) deve fare sue le indicazioni del progettista, deve digerirne i piani e le istruzioni di montaggio per arrivare a capire quale fosse l’idea di partenza che è stata poi riportata su carta.
E vi assicuro che ci vuole tempo per questo, non è proprio immediato! ma la consapevolezza che ne deriva permette poi di muoversi con un certo agio nella realizzazione; a poco a poco vengono in mente sempre più modifiche da apportare alla propria barca, proprio perché si è capita la funzione delle sue parti che possono (e devono!) essere adattate al gusto personale dell’autocostruttore! Non c’è bisogno che vi racconti la soddisfazione che si prova a personalizzare la propria barchetta, che sarà per certo diversa da qualsiasi altra barca dello stesso modello.
E la sedia in tutto questo ha fornito un contributo mica da ridere! Ma non è finita qui, rimane da legare barca e costruttore.
Mi capita spesso di andare in cantiere e “lavorare” ben poco, magari dopo aver montato anche un solo pezzo me ne sto lì per un’ora, sulla mia sedia a guardare il Tiki…ipnotizzato…
Questo è più difficile da spiegare, ma chiunque abbia mai messo le mani su qualcosa (vale soprattutto se si parla di legno) per farne uscire un che di funzionante, sa di cosa parlo.
È la soddisfazione di aver completato un certo processo nella propria mente, ad esempio: se devo costruire un semplice pezzo del pagliolo, non basta seguire le istruzioni e realizzarlo, devo pensare a come realizzarlo (non c’è una risposta univoca a questo!) e immaginarlo già montato pronto per adempiere alla sua funzione. Se tutto va a buon fine allora scatta la contemplazione, quello che avevo in mente è diventato realtà… potrei stare lì a guardarlo per ore.
Ora, la sedia funziona egregiamente, ma penso che potrei ottenere risultati migliori con un’amaca…
L'indirizzo del blog è http://golettabianca.blogspot.com
domenica 20 giugno 2010
Supporti scafo... ecc... ecc...
domenica 2 maggio 2010
Maggio a Milano
martedì 27 aprile 2010
Progressi primaverili
-Stuccature-
Dopo una serie di disastrosi tentativi con lo stucco (a volte liquidissimo altre volte talmente secco da fare le bolle d’aria) ho finalmente terminato le cordonature sulle paratie e sulla chiglia e, cosa ancor più importante, ora ho finalmente preso la mano con le quantità da miscelare per ottenere la giusta consistenza; una via di mezzo tra il Pongo e la Nutella.
Per il secondo problema ho finalmente capito che di stucco non se ne ha mai abbastanza, così ho comprato “qualche chilo” di polveri inerti per non rimanere a secco e in più quando lo preparo uso come recipiente un secchio robusto e rigido! Il recipiente dev’essere rigido perché a mano a mano che la resina viene miscelata con le polveri diventa veramente difficile mescolarla e se il contenitore non è solido si romperà durante la preparazione… (all’inizio lo preparavo nelle vaschette di alluminio… pessime!)
- Coperta –
Sfruttando un giorno di ferie ho fatto un salto dal mio caro pusher di compensati marini e, colta l’occasione al volo ho comprato tutti fogli che mi mancavano per realizzare il progetto: 5 magnifici fogli di okoumé marino omologato RINA. Ma perché omologato RINA? costa di più e la misura dei fogli è unica… Lo so, si trova quello di importazione ad un prezzo minore e anche nella misura più piccola, ma che volete, alcune parti le ho fatte con quello di importazione e la differenza (almeno a vista) si nota, eccome! Gli strati di compensato all’interno di quello di importazione non sono netti e continui come nel RINA e in più la venatura dal legno è differente, ci sono più nodi e ha una flessibilità maggiore… Magari non conta niente, ma la differenza di prezzo non è poi così devastante!
Presi i fogli ho iniziato a tracciare e stavolta, senza farmi prendere dalla fretta di disegnare e tagliare senza troppa precisione, ho almeno riportato i piani su Autocad (anche per ottimizzare la disposizione dei pezzi) in modo da avere le coordinate precise di tutti i punti. E così in un paio di giorni di lavoro ho tutti i pezzi della coperta belli e pronti per essere montati (li ho tagliati con mezzo centimetro di avanzo, al massimo poi lavorerò di pialla!)
domenica 28 febbraio 2010
Grigne & Resegone
sabato 30 gennaio 2010
Lo Stuccatore
lunedì 25 gennaio 2010
Errore!
Photo Gallery
lunedì 18 gennaio 2010
Cordonature
I lavori proseguono incessantemente! Il passo successivo consiste nel realizzare le cordonature: resina e polverine (silice colloidale e microsfere di vetro); nuova ricetta!